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mercoledì 20 maggio 2020

Le avventure di Manfredo e Romilda 4 ( Al Mercato )

Questa e' la storia di Manfredo dei Mlo't 
(detto il Malabraga ) 
e della sua consorte Romilda 




" Le avventure di Manfredo e Romilda " 
di Matteo Melotti
( parte quarta )

La mattina del Sabato veniva inaugurata dal canto del gallo, come del resto anche tutti gli altri giorni, è giorno di mercato in città e il borgo formicolava di carri, bestie e genti già qualche ora prima dell'alba, nei canali s'affollavano barche, cariche di qualsiasi cosa si potesse vendere o scambiare, sulla riva un intenso traffico di passamano portava sacchi e bauli, sui carri dei birocciai, un via vai, di mercanti, brentatori, contadini, cinni e meretrici assonnate che allontanavano i clienti d'ultima ora ubriachi marci...nel bel mezzo di questo vortice di variegata e sguaiata umanità, il Malabraga, barcollando faceva ritorno a casa, prima però di accasciarsi sul giaciglio, dopo una notte di bisboccia, dava da mangiare alle bestie, galline, capre, e soprattutto ai gatti … gli incontrastati sovrani del borgo....il tutto in un religioso silenzio che strideva con il frastuono della via, per non disturbare il sonno della signora e non turbare il suo sacro risveglio ... La Romilda passava tutto il giorno in paese, tra i banchi a sbrigare affari, comprando, scambiando e vendendo, non solamente i suoi gioielli, anche tessuti e abiti, frutto di donazioni e altre transazioni, approfittando delle attività caritatevoli, del marito …  Sempre elegante, Madonna Romilda sfoggiava la sua mercanzia, il soprabito viola e le collane con tante pietre che parevano le insegne delle dodici tribù d'Israele, ametiste, agate, diaspri e granato, tra le sue clienti oltre alle mogli di mercanti, e artigiani, anche nobildonne commissionavano lavori particolari ed originali, sia riguardo i gioielli ,che vestiti, benchè di seconda mano, opportunamente modificati ed arricchiti di altro tessuto e pietre o perle risorgevano a nuova vita, così che anche gli stracci, come i gatti potevano godere di nove o più vite....non era raro che anche le meretrici si rivolgessero alla Signora Romilda, non solamente per acquistare vestiti ed ornamenti, spesso per confidarsi e chiedere consiglio, oltre che aiuto ... Verso il tramonto Manfredo raggiungeva sua moglie al mercato in paese, col carretto, trainato dal paziente vecchio ronzino Astolfo. Districandosi tra la folla, caricava il bottino della giornata in tre, quattro giri, bestemmiando tra i denti, con i sacchi in spalla, schivando mendicanti e passanti … Al ritorno a casa ,i due si concedevano un ippocrasso e una zuppa alla locanda … Munificentisso da signore, cedeva il passo alla Madonna, la cui entrata provocava sempre nell'osteria un clima di soggezione che neanche l'inquisitore riusciva a suscitare, il posto riservato al Malabraga era il tavolo in penombra nell'angolo in fondo a destra ... i due si perdevano nei loro discorsi, tra filosofia e storia, bisbigliando tra loro, un occulto ed esoterico simposio, incuriosiva la fauna circostante, che coltivava fantasie e pettegolezzi riguardo a quei due....capitava che qualche coraggioso compare nell'incoscienza del vino si permetteva di interrompere la cena romantica , per chiedere al Malabraga di declamare qualche verso improvvisato accompagnato dalla ghironda di un viandante di passaggio....congedandosi dalla locanda la Madonna e il Munificentissimo, sul sottofondo musicale benedicevano gli avventori, tra risate, fischi e applausi …

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